Courmayeur e la sua storia

 

In una stupenda conca ai piedi del Monte Bianco sorge Courmayeur (1224 m), la perla delle Alpi Occidentali, una delle più importanti stazioni sciistiche europee, famosa in tutto il mondo. Dall'atmosfera elegante ed esclusiva è frequentata da un turismo internazionale.

Courmayeur compare già nel periodo cosidetto della "romanizzazione". Intorno al I secolo a.c. era conosciuta per lo sfruttamento della miniera di quarzo aurifero e comunque, essendo ubicata in un luogo di passaggio, era frequentata dai romani che tramite il Col de La Seigne scendevano nell'attuale Francia. L'unica testimonianza di un presunto insediamento romano a Courmayeur consiste nel ritrovamento, nei pressi di La Saxe, di una tomba a cremazione con corredo funebre, databile al Il secolo d.C.

 

Nel Medioevo la storia di Courmayeur è prevalentemente di organizzazione ecclesiastica anche se, sino a tutto il VII secolo, gli abitanti non si convertono alla nuova religione, ma continuano ad essere legati ai loro tradizionali culti pagani. Intorno all'VIII secolo si fa risalire la prima chiesa di Courmayeur ubicata al Purtud, in Val Veny, dove pare esistesse un magnifico bosco di pini e abeti.Latradizione dice infatti che i ghiacciai in questo periodofossere assai ridotti e ricoprissere estensioni decisamente minori di quelle attuali.

Nel 1032 la nascita di Casa Savoia interessa anche Courmayeur che è sotto l'autoritàdel suo Conte. Si affermano in questo periodo le prime famiglie nobili: i La Tour o Piquart de La Tour e i De Curia Majori.

Tra il VII e il XII secolo si registra un notevole incremento demografico, vegongono occupate nuove aree e fondati nuovi villaggi. A questo periodo si fanno risalire le nuove frazioni. Il nome di esse ha diverse origini: derivano dal latino "villa" le frazioni del Villair e La Villette, è desunta dalla presenza dell'acqua la frazione di Entrèves, mentre è di riferimento topografico la frazione di La Saxe.

Intorno al 1337 i Conti di Savoia iniziano lo sfruttamentodella miniera di ferro situata in Val Ferret (dal metallo deriva anche, molto probabilmente, il nome della valle), il minerale veniva poi trasportato attraverso l'omonimo colle, a Orsières (in Svizzera) per la lavorazione.

La seconda metà del XVII secolo vede un recupero economico ed un inizio dell'attività termale di Courmayeur. Infatti, in questo breve periodo, la località diventa celebre per le virtù curative delle sorgenti ferruginose e solfuree del suo territorio. Nasce così il primo albergo su disposizione della Duchessa reggente, che decide di trasformare la torre dei La Court in "Hotel Union" e successivamente la casa dei Carron in "Hotel Ange".Per quasi un secolo e mezzo le terme costituiscono la grande attrattiva dell'aristocrazia piemontese e savoiarda e Courmayeur scopre così la sua vocazione turistica.Negli ultimi decenni del secolo successivo un nuovo interesse per l'alpinismo portò a Courmayeur nuovi viaggiatori, spinti da interessi naturalistici. L'Ottocento vide crescere il numerodegli auberges, via via sempre più confortevoli. Frequentata dalla famiglia reale e da esponenti della nobiltà e dell'alta borghesia, Courmayeur diventò la più rinomata stazione di soggiorno e di cura del Regno d'Italia e centro alpinistico di fama internazionale.

Nel 1850 nasce la prima società di guide di alta montagna. Nel 1910 viene costituita la società degli sciatori. E' però solo nel secondo dopoguerra che grazie alla costruzione dei primi impianti di risalita Courmayeur si trasforma da stazione esclusivamente "mono-stagionale" estiva anche in un centro rinomato di sport invernali. Verso la metà del secolo furono infatti costruite le prime funivie. L'apertura del traforo del Monte Bianco nel luglio 1965 ruppe il secolare isolamento in cui si trovava Courmayeur, e il miglioramento del sistema viario favorì lo sviluppo edilizio e la costruzione di nuovi impianti di risalita.

 

La parrocchia e la chiesa

Non si conosce la data di istituzione della parrocchia, che neppure figura tra quelle citate nelle bolle pontificie del XII secolo. Le prime notizie riguardanti l'«ecclesia Curie Maioris» sono del 1227 e riguardano una controversia tra il locale parroco e il capitolo della Cattedrale, cui spettava il diritto di nomina del titolare. Documenti dell'inizio del XIV secolo confermano il diritto di collazione da parte del Capitolo, che nel 1824 vi rinunciò a favore del vescovo. Nel 1964 fu creata, scorporandola dal territorio di Courmayeur, la parrocchia di Entrèves, comprendente la chiesa e la cappella dell'omonimo villaggio e le cappelle di La Palud, del Meyen, del Planpincieux e del Pont.

I lavori di costruzione dell'attuale chiesa iniziarono nel 1722, ad opera di muratori provenienti dalla Valsesia. Il nuovo edificio fu costruito nel luogo del precedente, parzialmente demolito. Le navate furono portate da una a tre, coperte da volte e scandite da sei pilastri. La nuova chiesa fu consacrata dal Mons. De Sales il 13 luglio 1742. Non si conosce l’anno di costruzione del campanile, ma l'analisi stilistica lo ascrive ai tipici clochers-porches edificati tra l’XI secolo e la fine del XII. Nelle visite pastorali del 1413 e del 1416 è documentato in pessimo stato. La cuspide, simile a quella del campanile di Valgrisenche, potrebbe essere stata costruita tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo.

Lungo lo scalone laterale si può ancora vedere il balconcino da cui venivano fatte le pubbliche grida all'uscita dalla Messa. In una nicchia ricavata sotto le stesse scale si trova una statua dell'abbe J.-M. Henry, grande figura di sacerdote-erudito valdostano, opera dello scultore Nicoletta (1966). L'interno dell'edificio fu ridecorato nel 1957 dal pittore Nino Pirlato. L'altare maggiore di marmi policromi, settecentesco, assunse nel 1941 1'aspetto attuale, in seguito alla sistemazione di un Crocifisso (opera dello scultore E. Musso di Torino) nel luogo della tradizionale pala d'altare. Al di sopra di esso si trova una vetrata moderna con l'effigie del patrono, San Pantaleone. Ai lati del presbiterio, due ricchi altari settecenteschi, dedicati alla Madonna del Rosario e a S. Giuseppe e S. Antonio abate. Gli altari in fondo alle navate laterali, dedicati rispettivamente a S. Rita e al Sacro Cuore di Gesù, sono ottocenteschi ; il fonte battesimale di marmo risale al 1949. Nella navata sinistra sono inoltre visibili una tela con San Sebastiano, proveniente da un altare fondato come ex-voto per la grave peste de1 1630, e una tela del 1704 donata dalla comunità in rendimento di grazie per essere stata risparmiata dai saccheggi durante le invasioni francesi del 1691 e 1704 : vi si osservano le truppe che scendono dal Piccolo San Bernardo, un angelo protettore e, in basso a destra, la popolazione in preghiera alle porte del paese. I quadri della Via Crucis disposti alle pareti delle navate laterali furono eguiti tra il 1841 e il 1846; l'organo, che trova posto nell'ampia tribuna ricavata sulla porta d'ingresso, fu costruito nel 1864 e restaurato nel 1971.

All'esterno, sulla piazza, la chiesa presenta una scala a doppia rampa con un pulpito. In una nicchia realizzata con delle picozze è posta la statua del sacerdote, alpinista e storico, abate Joseph-Marie Henry, cui è dedicata la piazza antistante l'edificio.

 

Le cappelle

Come tutta la Valle d'Aosta, anche la parrocchia di Courmayeur è costellata di cappelle, presenti generalmente in tutti i villaggi. Si ricordano le seguenti :

Dolonne (S. Giocondo e S. Benedetto): la cappella esisteva già nel 1520, ma in un luogo diverso da quello attuale. Nel 1613 fu riedificata una prima volta. Nella visita pastorale del 1786 viene descritta piccola e senza porta. Fu probabilmente ricostruita pochi anni dopo.

Larzey (S. Germano, S. Antonio e S. Pantaleone): consacrata nel 166 7 , si trovava originariamente alle spalle del lavatoio. Fu costruita nella posizione attuale ne1 1844.

La Saxe (S. Leonardo, S. Anna e S. Michele): edificata nel 1820 sulle strutture di una cappella precedente, seicentesca.

La cappella dell'Ermitage (Notre Dame de pitie e s. Barbara): edificata da Francois Laniere e benedetta dal vescovo Ferrero ne11602, fu ricostruita ne1 1779.

La cappella di Nostra Signora d'Oropa: in via delle Volpi, risulta dalla trasformazione, avvenuta nel 1925 ad opera della famiglia dei conti Marone-Cinzano, di un oratorio risalente al 1758.

Sul Monte Chetif fu fatta costruire nel 1946 una cappella, sormontata da una monumentale statua della Regina Pacis, voluta dalla popolazione di Courmayeur per ringraziare la Vergine per la protezione accordata durante la seconda guerra mondiale. Da essa, il 7 settembre 1986, durante l'Angelus, Giovanni Paolo II impartì la benedizione all'Europa.