Bruno Sacco

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Bruno Sacco

Bruno Sacco (Udine, 12 novembre 1933) è un designer automobilistico italiano, noto per la sua lunga collaborazione con la casa automobilistica tedesca Mercedes-Benz.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni di vita di Sacco furono piuttosto movimentati: il padre, reclutato nel corpo degli alpini, era sempre in missione. Nel 1940, in pieno conflitto, il piccolo Bruno, assieme alla madre, si trasferì a Tarvisio, presso i nonni. In quegli anni di passaggio dall'infanzia all'età adulta, Sacco fece la spola tra Tarvisio e Udine, dove iniziò a frequentare le scuole superiori. Nel 1951 ottenne il diploma. Fu in quel periodo che si accese in lui la passione per l'automobile: ciò avvenne quando Sacco vide girare per le strade della "sua" Tarvisio una grossa Studebaker, le cui forme incantarono il giovane. Dopo aver frequentato il Politecnico di Torino, presso la facoltà di ingegneria meccanica, decise che la sua strada sarebbe stata invece quella del design. Inizió a collaborare con la Ghia e di lì a poco si inserì nel mondo del design automobilistico.

Approdo alla Mercedes[modifica | modifica wikitesto]

Bruno Sacco accanto alla maquette di una fra le sue più famose creazioni, la Mercedes-Benz 190

Il 13 gennaio 1958 Sacco cominciò la sua lunga attività al Centro Stile della Daimler-Benz, dove rimase per oltre quarant'anni.

L'anno seguente, Sacco si sposò con Annemarie, da cui nel 1960 nacque la loro figlia Marina.

I primi compiti affidati a Sacco riguardarono la super-ammiraglia 600 e la sportiva SL Pagoda. In realtà, come lo stesso Sacco avrebbe ammesso in seguito, ci vollero diversi anni affinché egli riuscisse a entrare nell'ottica del lavoro all'interno dello Stilistabteilung (Reparto Stile in tedesco) della Daimler-Benz. In ogni caso, Sacco diede subito il meglio di se stesso, impegnandosi non solo nella produzione di serie, ma anche in concept-car e prototipi sperimentali come la C111.

Nel 1975 divenne capo designer della Mercedes-Benz e fu da quel momento in poi che riuscì a concretizzare in tutti i sensi la sua filosofia di designer. Il credo di Sacco sta in due concetti fondamentali, due linee base che costituiscono il suo modo di essere designer. Tali linee vengono definite come omogeneità orizzontale e affinità verticale. Mentre la prima impone un family-feeling evidente tra i modelli componenti una gamma in un certo periodo, la seconda tende a modernizzare un modello di generazione in generazione, ma senza sminuire i valori estetici del modello precedente. Ciò assicura senza dubbio un design senza tempo ai modelli Mercedes-Benz dell'era Sacco.

Mercedes SLK 230, una delle opere più innovative del designer italiano

Tra gli anni 1970 e gli anni 1990 Sacco diede una decisa impronta stilistica all'intera produzione automobilistica di Mercedes-Benz. In particolare, nel suo ultimo decennio di attività, decise la diversificazione della gamma Mercedes-Benz in altri modelli, sia di dimensioni compatte (Smart, Classe A, ecc.), sia per quanto riguarda le sportive (per esempio con la nascita della SLK), sia ancora per quanto riguarda i SUV come per esempio con la nascita della Classe ML.

All'inizio del XXI secolo, Sacco si ritirò in pensione: egli è stato definito come uno dei più grandi designer di sempre e la sua carriera è stata costellata di onorificenze, culminate con il suo inserimento nella automotive Hall of Fame, avvenuto nel 2006. L'eredità di Sacco verrà raccolta da Peter Pfeiffer.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Riccardo P. Felicioli, Gianni Berengo Gardin, Bruno Sacco. Mercedes-Benz Bereich design, Automobilia, 1998.
  • Daniele Varelli, Bruno Sacco. Chief designer, Selecta, 2002.
  • Nik Greene, Bruno Sacco: Leading Mercedes-Benz Design 1975-1999, The Crowood Press, 2020.

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